Ho 44 anni, sono sposata, ho due figli e un lavoro molto gratificante.
Sembra tutto a posto anche se da anni soffro di insonnia. Vorrei sottoporle un sogno ricorrente da circa un anno. Mi ritrovo a passeggiare in una strada sconosciuta piena di gente. Sono coperta solo da una leggera camicia da notte e sotto sono nuda.
Avverto un profondo disagio e mi vergogno tanto perché mi sento osservata e giudicata da tutti i passanti.
In genere indica un grande tema psichico irrisolto della nostra vita. Se osserviamo con attenzione i sogni ricorrenti vi è sempre una qualche piccola variante nella nuova puntata che indica i tentativi della psiche di trasformarlo. Spesso se la problematica connessa viene elaborata o perde importanza nella vita diurna esso scompare progressivamente.
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Nudo - Modigliani |
Tramite gli abiti adatti quindi costruiamo la Persona (etimologicamente maschera teatrale), secondo Jung il modo sociale di comunicare con gli altri tramite ruoli e cariche rivestite nella vita pubblica.
I disturbi della Persona indicano un disagio nell’adattamento sociale che possono essere sia nell’assumere ruoli o per contro difficoltà a uscire da uno specifico ruolo. Ad esempio immaginate qualcuno che rimanga in giacca e cravatta d’estate in uno stabilimento balneare.
Nel sogno, Francesca è sola tra sconosciuti e indossa una leggera camicia da notte e nient’altro addosso. Qui bisognerebbe interrogarla a fondo sulla sua vita sociale, e su eventuali sensazioni di inadeguatezza. Il suo abito è inadatto al contesto in quanto abito da indossare in una situazione intima, per la notte appunto.
Con la camicia da notte non si va in giro ma si dorme, cosa che nella realtà Francesca ha difficoltà a fare. Il disagio è crescente, ci si sente osservati e coscienti che l’abito è troppo leggero a proteggere le parti psichiche più intime (la nudità) che rischiano di essere troppo esposte. Qui i sentimenti di disagio e di vergogna al giudizio altrui risultano essenziali; contengono le potenzialità trasformative per un atteggiamento sociale più armonico, che è equilibrismo continuo tra l’espressione dei propri bisogni e il rispetto di regole sociali.
E’ difficile essere giudicati, sostenere continui “esami” da parte di chi ci circonda.
Sentire di essere fuori posto, di essere inadeguati. Anche se il giudizio può essere la nostra forza. Come ci ricorda la XX carta dei Tarocchi, “Il giudizio” appunto. L’angelo dalle grandi ali dorate che suona la tromba avvolto in una nube azzurrina ne annuncia l’arrivo: è il momento della verità in cui ciò che è materiale viene separato da ciò che è spirituale. Ed è attraverso la sintesi dei contrari, del fisso e del mutevole, dello yin e dello yang, rispettivamente simboleggiati nella carta dall’uomo e dalla donna che escono dalla tomba, che nasce il nuovo essere: è il bambino in mezzo a loro, cui il padre e la madre guardano assorti in preghiera.
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Il Giudizio |
Una immagine apocalittica per descrivere una nascita importante: quella di chi ha intrapreso un cammino di trasformazione al termine del quale, pur senza dimenticare il suo essere nel mondo, con le sue regole e i suoi limiti, può vivere in una nuova dimensione, più vera e più “nuda”, come nudi sono i personaggi di questo arcano.
Seguendo le proprie aspirazioni e i propri convincimenti senza temere i cambiamenti e senza temere i giudizi altrui.
Per questo, nella carta, l’angelo ci guarda in faccia: per ricordarci di fare pace
Allora, e solo allora, il giudizio degli altri non ci farà più paura.
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