Come creata da un regista cinematografico ecco giungerci la nostra personalissima produzione onirica dalle profondità della psiche. Scene “in presa diretta” con sequenze di immagini e testi originali, eventi shock con violenze inenarrabili, amori romantici o trasgressivi. Sollevata la polvere dell’oblio facciamo gli incontri più disparati; antichi compagni di scuola, personaggi celebri, i nostri defunti, personaggi assolutamente sconosciuti, e animali, piante, fiori e tutti i possibili ibridi tra queste figure… Nessun limite di spesa, per la creazione dei nostri sogni, qualsiasi cast può essere ingaggiato. Tutto può accadere, l’impossibile diviene naturale e scardina le nostre consuete chiavi di lettura del reale. Sognano i bambini e ancor più i neonati e persino gli embrioni nell’utero e pare che sognino gli stessi animali.
Il sogno è un evento che ci accomuna tutti.
Ma che farne? Normalmente siamo soliti liquidarlo con una alzata di spalle che accompagna la classica espressione “in fondo è solo un sogno...” Infatti la maggior parte dei sogni, in particolare quelli quotidiani, viene considerata priva di significato. Ma le più disparate tradizioni culturali lo considerano fonte inesauribile di conoscenza, ad esempio nel Talmud sta scritto che un sogno non interpretato è come una lettera mai aperta.
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Sogno causato dal volo di un ape Salvador Dalì |
La narrazione spontanea dà un senso di sollievo all’individuo che ha sognato qualcosa di incomprensibile; come se si andasse inconsciamente alla ricerca di un interprete che ci fornisca gli elementi per soddisfare le curiosità o lenire l’angoscia dell’incomprensibile messaggio notturno.
La narrazione del sogno diventa la prima parte del lavoro terapeutico sui sogni che propone la psicologia psicodinamica, poi è necessaria una raccolta di informazioni sui collegamenti del sogno con la vita personale del sognatore, e una riflessione conseguente che comprenda alcuni dei significati psicologici possibili. È possibile affermare che il lavoro sui sogni rappresenti una possibilità di sperimentare l’elaborazione di conflitti irrisolti, di prospettare soluzioni alternative talvolta anche originali al quotidiano esistere o anche semplicemente di vedere sotto una luce diversa persone o fatti della propria vita.
Tutte le informazioni contenute in un sogno sono essenziali alla comprensione del sogno e bisogna star lì, immersi nella profondità delle immagini che appaiono per dare significato all’esperienza del sogno.
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James Hillman |
Per questo non dobbiamo smettere di ascoltare i nostri sogni e se possibile dobbiamo “dialogare” con essi. Per scoprire nuove possibilità dell’esistere. Dialogare con i sogni: proprio quello che abbiamo cercato di fare con la nostra rubrica.
La via degli Arcani
Perché parlare di tarocchi in queste pagine dedicate ai sogni? Perché queste carte possono aiutarci a fare luce in quella ineffabile materia. Sì: le ventidue carte dalle antichissime e misteriose origini che siamo abituati a vedere nelle mani di cartomanti e maghi non servono solo a “sapere”. I ventidue arcani (dal latino arcanum, segreto) servono soprattutto a “vedere”, vedere dentro di noi.
Una “scoperta” che fece già il filosofo e medico psichiatra Carl Gustav Jung che definì i tarocchi “uno strumento di luce” anche a scopo psicoteraputico. I 22 arcani maggiori tradurrebbero in immagini, secondo Jung, gli archetipi, cioè i modelli di
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L'eremita |
Un modo per aiutarsi a riflettere, comprendere, capire.
Questa sorta di “libro che parla facendoci pensare” ci ha aiutato anche a riflettere sui sogni. Ed è stato proprio l’arcano n° 8, l’Eremita, a guidarci nel nostro viaggio. E’ un uomo solo, il cui cammino è rischiarato soltanto dalla luce di una lanterna. Senza passato e senza futuro. Un uomo in bilico, un uomo in crisi, forse, ma sicuramente in movimento. Un uomo che vuole cambiare, attratto dalle diversità, alla ricerca della “sua” strada. Anche attraverso un sogno.
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Scoop - Woody Allen |
I tarocchi? Non sempre parlano “magico”. Le 22 enigmatiche carte compaiono anche in altri luoghi.
Castelli di arcani costituivano per esempio la scenografia dell’ultimo memorabile tour di Fabrizio di Andrè.
E anche il cinema se n’è servito di tanto in tanto. Come nel film di Woody Allen, “Scoop”, dove la vicenda giallo-comico-sentimentale ruota attorno al misterioso “killer dei tarocchi”. Alle "carte" sono dedicati anche numerosi libri, tra cui il romanzo di Kate Mosse "L'Ottavo Arcano".
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Sigmund Freud |
Nel 1899 Freud pubblicò “L’interpretazione dei sogni”, libro che
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